Realizzare questo blog mi ha reso profondamente soddisfatta.
Ho approfondito i più svariati temi, dal design ai fumetti: aprendo nuove finestre sul mondo, la mente spazia in modo creativo stuzzicando piacevolmente la curiosità, in una sorta di bricolage intellettuale, che attinge da un repertorio dalla composizione eteroclita.
Chiuso lo stucchevole preambolo, vi illustro sinteticamente gli argomenti salienti del mio blog sulla poltrona. Il filo rosso che li collega è la pigrizia dell'uomo contemporaneo, che letteralmente designa quanto segue.
Sapevate che “poltrona” deriva (tra i vari ceppi etimologici) da “poltrao”, ovvero la fusione di “pollice truncus”, termine allusivo di coloro che usavano tagliarsi il pollice per evitare di andare in guerra?
Insomma, "P fa r pldrón ź trova senbr 'na raggión.”: i pigri sono sempre esistiti, in ogni epoca ed in ogni dove.
La poltrona è il simbolo, l’araldo per eccellenza della pigrizia, dell’inettitudine e della nullafacenza!
Ecco perché, talvolta con un pizzico di ironia, ho tentato di definire un sarcastico catalogo delle “poltrone per pigri”: nella vita serve anche un po’ di divertito distacco dalle cose, per non trasformarle in feticci e diventarne assuefatti!
A proposito di humor, nel blog c'è anche satira politica, come "25: poltrone occupate da Mastrapasqua" e ancora i tweet evidenziati in Troppi "capi", poche poltrone.
In una Leonia distrutta, l’uomo moderno diventa la personificazione dell’inetto, del negletto che si accascia passivamente sui suoi errori: la poltrona è la sua comoda madre, il rifugio sicuro, la calda placenta che lo accoglie senza giudicarlo.
Zeno Cosini ed Antony Patch di "Belli e dannati" di Fitzgerald sono la perfetta personificazione; la poltrona diventa l’emblema della nostra società.
Il film Ready Player One di Spielberg è un distopico fantasy in cui i personaggi vivono seduti in una poltrona da gamer e vivono la vita all'interno di un videogioco.
Nel film di animazione Disney Pixar Wall-E gli umani si spostano su poltrone fluttuanti tramite cui si nutrono e comunicano con gli altri su schermi olografici.
Sul web, attualmente, esiste addirittura un blog (Viaggiatori in poltrona) per esplorare il mondo senza alzare il deretano dalla propria postazione. Un buon inizio per ridurci come presagito nei suddetti pronostici.
Molti post si riconducono allo studio sui materiali e sulle tecniche impiegate per realizzare la poltrona nel corso dei secoli poiché, citando il filosofo José Ortega y Gasset, senza la tecnica l’uomo non sarebbe mai esistito.
Innumerevoli brevetti per renderla ancora più confortevole, per “diminuire i movimenti effettuati dal fruitore” e impigrirlo maggiormente: si passa da materiali ostici e torniti come il legno (Antica Roma) alla comoda e imbottita seduta dei giorni d'oggi, che si evolve come poltrona massaggiante.
Pensando per immagini: la poltrona è lo sfondo naturale, il contesto in cui viviamo e ci riconosciamo!
Siamo la generazione che vive di apparenze: è essenziale definire il ruolo della poltrona per la nostra civiltà anche in quest’ottica.
Dai succitati post emerge come essa sia sinonimo di regalità, compostezza, decoro, donando un'immagine di prestigio. La poltrona, posta in un contesto domestico o ufficiale, diviene un chiaro segno di riconoscimento della pacatezza e della comodità umana, anche nelle arti figurative.
Ma attraverso l'immagine e la rappresentazione, il design è "consumato"? Criticando la fenomenologia, “consumiamo molta più rappresentazione del design (l’estetica) rispetto al vero design?" Ho provato a dare una risposta realizzando una tassonomia della poltrona e illustrando la corporate image dell'azienda di design Poltronova.
Nella nostra società, la pubblicità si integra allo spettacolo, e lo spettacolo diviene così un efficace volano della comunicazione per immagini.
I protagonisti della pubblicità diventano i protagonisti della cosa.
Dulcis in fundo, il coronamento del mio blog, la mia fonte di orgoglio, boriosa albagia: STEP #21 - Un ABC, che vi invito calorosamente a leggere: un mix di letteratura, design, arte, fotografia, cinema, musica, mitologia, storia, cultura, fantasy, sport per ogni lettera dell'alfabeto. La declinazione della poltrona a 360°, condita sempre dall’ ironia e animata dal desiderio di conoscenza e sapere.
Dante docet: “Fatti non foste a viver come bruti; ma per seguir virtute e conoscenza” .
Grazie per l’attenzione, spero di non avervi annoiato troppo!
P.S. nello STEP #9 - La vostra vita in 5 oggetti potreste scoprire qualcosa su di me!